Le recenti agevolazioni per migliorare l’efficienza energetica degli edifici hanno visto anche l’introduzione di soluzioni per la schermatura delle pareti. Di seguito avremo modo di conoscere più da vicino cos’è una facciata ventilata, e di confrontarla con il più noto cappotto termico.
Per entrambe le soluzioni vedremo che per garantire una durata maggiore, è consigliato l’utilizzo di un rivestimento in gres porcellanato sottile.
Per non creare confusione è bene sottolineare da subito la differenza tra cappotto termico e parete ventilata.
Il cappotto termico è costituito da una serie di pannelli isolanti fissati direttamente sul perimetro esterno dell’edificio, che copre tutte le parti cieche dello stesso.
Nella facciata ventilata, i pannelli isolanti sono leggermente distaccati dalla parete, in modo che si crei una strettissima intercapedine, tra i pannelli e il muro. Tramite delle aperture posizionate nella parte alta e alla base della parete, in questo spazio ridotto l’aria può circolare in modo naturale.
Per garantire una migliore efficienza e una maggiore durata dell’opera, entrambe le soluzioni richiedono una finitura tecnicamente adeguata, come le lastre sottili in gres porcellanato.
Vediamo dunque, quali sono i vantaggi nell’adottare l’installazione di pareti ventilate.
Di contro, dobbiamo ricordare alcune note dolenti che l’installazione di un sistema di facciata ventilata può presentare.
Come abbiamo detto, nel cappotto termico i pannelli isolanti sono montati e fissati in aderenza con le pareti murarie. Mentre, nelle pareti ventilate, i pannelli sono ancorati con un sistema di fissaggio che consente di lasciare uno spazio tra i pannelli ed il muro. Questo spazio, seppur minimo, consente la naturale circolazione dell’aria, conferendo i vantaggi che abbiamo citato in precedenza.
Per quanto riguarda il confronto tra i due sistemi di isolamento, la facciata ventilata risulta decisamente la soluzione migliore. Il cappotto termico infatti, per quanto possa svolgere egregiamente il suo compito di isolamento, per lo stesso motivo impedisce anche il rilascio dell’umidità dell’edificio verso l’esterno.
Vediamo ora come possiamo aumentare la durata di entrambe le soluzioni, tramite un sistema di rivestimento resistente agli agenti atmosferici. Ovvero, con il gres porcellanato sottile per facciate esterne.
Il gres porcellanato si ottiene dalla cottura di materie prime come argille, sabbie e caolini. Le lastre si ottengo tramite la sminuzzatura e la pressatura meccanica di queste materie prime, senza l’aggiunta di alcun collante chimico. Le lastre così ottenute vengono poi avviate alla cottura, dove verranno sottoposte a temperature di circa 1200 °C. In questa fase le lastre raggiungo lo stato di greificazione, che conferisce alle lastre molte delle caratteristiche peculiari del gres porcellanato.
Si tratta dunque, di un materiale particolarmente adatto per il rivestimento di superfici esterne con facciata ventilata.
Le moderne tecniche produttive del gres porcellanato consentono di ottenere lastre dagli spessori molto sottili, dai 3 mm in su. Questo significa che le lastre sono leggere, maneggevoli e semplici da installare. Inoltre, con l’installazione di una finitura in gres sottile, non andiamo ad appesantire ulteriormente la struttura portante dell’edificio.
La possibilità di produrre lastre sottili e leggere, che mantengono tutte le caratteriste tecniche del gres, ha aperto la strada ai grandi formati. Ovvero, lastre che possono arrivare a superare anche i 5 m² di superficie.
Le pareti esterne rivestite in gres usufruiscono di tutte le caratteristiche tecniche che contraddistinguono il gres porcellanato. In particolare, si tratta di un materiale resistente che mantiene immutato nel tempo il suo aspetto, senza un evidente invecchiamento delle superfici.
Inoltre, il gres è in perfetta sintonia con lo spirito ecologista delle facciata ventilata. Poiché è un materiale ottenuto per il 70% da materie prime di riciclo, ha una lunga durata nel tempo, ed è totalmente riciclabile a fine vita.